Dottorato di ricerca in economia
e politiche dei mercati e delle imprese

La globalizzazione normativa

Corso di dottorato di ricerca in economia e politiche dei mercati e delle imprese.

BANDO DI SELEZIONE XXXVI CICLO

La globalizzazione è stata una delle parole d'ordine degli anni 1990. Appena il tema è entrato nelle scienze sociali, ha provocato tuttavia una reazione scettica della comunità scientifica (Hirst e Thompson 2019). Il concetto iniziale di globalizzazione si riferiva a processi di integrazione economica in cui i mercati nazionali stavano diventando parte di mercati globali, con le imprese multinazionali che rivestivano ruoli di attori dominanti. La capacità degli Stati di influenzare questi mercati è stata giudicata inizialmente molto ridotta. Tuttavia divenne presto chiaro che i dati economici a disposizione potevano essere interpretati attraverso diverse chiavi di lettura. Sono nati dibattiti tecnici sul fatto che gli indicatori utilizzati per misurare la globalizzazione, quali, ad esempio, l'aumento del rapporto tra l’esportazione di merci ed il prodotto interno lordo (PIL), abbiano esagerato la stima degli effetti della globalizzazione. Inoltre, a seconda di come si definiva il concetto di multinazionale, si passava da stime di decine di migliaia di queste entità (definite come aziende con una o più filiali estere) a stime di poche unità (definendo una multinazionale come un'azienda con una catena integrata di produzione su scala globale/mondiale). L'area più chiaramente analizzabile della globalizzazione è stata rappresentata dal settore finanziario, dal momento che i flussi finanziari transfrontalieri tra banche e investimenti in obbligazioni e azioni erano aumentati notevolmente di scala. Anche qui, tuttavia, nel cuore stesso della globalizzazione, c'erano e ci sono nette differenze tra diversi paesi. Ad esempio, esprimendo la somma delle attività e delle passività sull’estero in rapporto con il PIL, Lane (2012) sottolinea che le economie avanzate sono passate dal 68,4 per cento di tale indicatore nel 1980 al 438,2 per cento nel 2007, mentre nei mercati emergenti, nello stesso periodo, tale indicatore è passato dal 34,9 per cento al 73,3 per cento. In altre parole, l'integrazione finanziaria transfrontaliera di quest'ultimo gruppo è stata notevolmente inferiore rispetto a quella dei paesi industrialmente avanzati.

Questi dibattiti iniziali sulla globalizzazione, almeno in una certa misura, si riferivano a processi diversi piuttosto che a un solo processo di integrazione e interconnessione. La globalizzazione non può essere realmente compresa senza distinguere tra i diversi aspetti di questo fenomeno rappresentati dalla globalizzazione dei mercati, delle imprese e della regolamentazione (Braithwaite e Drahos 2000: 8-9). 

  1. Attori

Gli Stati sono stati e rimangono importanti per spiegare la diffusione della regolamentazione oltre i confini nazionali. Essi sono attori cardine nella diffusione dei modelli di regolamentazione, che includono, a titolo di esempio, la regolamentazione dell'energia nucleare, la regolamentazione finanziaria, la proprietà e la disciplina della concorrenza. Tuttavia limitare le azioni delle corporazioni al regno della politica interna ed assumere che solo gli Stati possano agire nella sfera internazionale porta ad ignorare i molti modi in cui le corporazioni agiscono direttamente come agenti causali nella creazione e nella globalizzazione delle norme. Il processo di normare la globalizzazione dovrebbe includere organizzazioni di Stati (ad esempio, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l'OMC, ecc.), le organizzazioni imprenditoriali (ad esempio, le Camere di commercio nazionali, la Camera di commercio internazionale), le organizzazioni non-governative (ad esempio, Consumers International, Greenpeace, International Accounting Standards Committee), associazioni di massa di cittadini con focus su temi specifici (soprattutto se costituite per reazione a disastri sociali ed ambientali, quali, ad esempio, gli incidenti nucleari) e comunità epistemiche (un gruppo di attori uniti da un discorso normativo comune e competenze tecniche).

  1. Principi

Se pensiamo alla parola "norma" come riferimento a una categoria generale, possiamo distinguere diversi tipi di norme, come, ad esempio, norme legali, sociali, morali e consuetudinarie, nonché anche regole e principi o standard di prestazione e standard prescrittivi. Diversi tipi di norme hanno effetti diversi nei processi di globalizzazione normativa. Le norme consuetudinarie possono non essere trasferibili nel modo in cui lo sono i sistemi di regolamentazione basati sulla legge scritta, ma a volte norme consuetudinarie diverse possono dare origine a un principio unificante come il riconoscimento delle leggi e dei costumi dei popoli indigeni. I principi sono ricorrentemente importanti nella regolamentazione della globalizzazione (Braithwaite e Drahos 2000, Capitolo 21). Un modo per tracciare una distinzione tra regole e principi è sostenere che i principi sono aperti per quanto riguarda la gamma di azioni che prescrivono, mentre le regole prescrivono azioni specifiche. Nel processo di regolamentazione della globalizzazione alcuni attori promuoveranno spesso principi opposti a quelli di altri attori. A titolo di esempio, le società transnazionali potranno difendere i principi di deregolamentazione e ubicazione a minor costo per essere in grado di organizzare la gestione della loro forza lavoro, i loro affari fiscali e i loro obblighi ambientali. Al contrario, i gruppi verdi, ad esempio, potranno sostenere l’opportunità di una regolamentazione aziendale basata sui principi dello sviluppo sostenibile. Trattati quadro come la Convenzione sulla diversità biologica o la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici articolano principi fondamentali che poi guidano l'evoluzione di schemi normativi nazionali dettagliati basati su regole. I principi non hanno bisogno del veicolo della legge per avere un impatto normativo, come è dimostrato dalle pratiche della cultura aziendale fondate sui principi di ubicazione a basso costo, gestione della qualità totale e miglioramento continuo. A parte i principi già menzionati, un elenco di principi chiave che è stato importante in molti settori della regolamentazione della globalizzazione include l'armonizzazione, la conformità alle regole (non fare più di quanto le regole richiedono), la trasparenza, la reciprocità, il trattamento nazionale, la nazione più favorita, la sovranità nazionale, il commercio strategico e le “best practices” internazionali.

3 Meccanismi

La diffusione della regolamentazione oltre i confini coinvolge diversi tipi di attori e diversi tipi di norme ed è collegata al funzionamento di diversi tipi di meccanismi. I meccanismi possono essere pensati come dispositivi o strumenti che vengono utilizzati consapevolmente dagli attori per realizzare i loro fini desiderati. Ad esempio, in un negoziato commerciale bilaterale tra un paese economicamente avanzato ed un paese in via di sviluppo, la proprietà intellettuale sarà sempre sul tavolo. In realtà, il principio del commercio strategico è in discussione poiché gli stati economicamente avanzati spingono per forme di regolamentazione della proprietà intellettuale che avvantaggino i propri esportatori. Il negoziatore di uno di questi paesi non farà mai riferimento al commercio strategico, ma piuttosto farà un uso retorico di un principio come la migliore pratica mondiale (che significa pratica del proprio paese e/o dei paesi partners), sostenendo che il paese in via di sviluppo dovrebbe adottare standard più elevati di protezione della proprietà intellettuale. Una mossa standard di un negoziatore di un paese in via di sviluppo è dire che il paese in via di sviluppo non è obbligato a seguire questi standard più elevati (il principio della sovranità nazionale) e, in ogni caso, non ha la capacità di implementare l'infrastruttura amministrativa e giudiziaria per gestire un sistema di proprietà intellettuale di alto livello. Un negoziatore di un paese economicamente avanzato potrà offrire un'assistenza finanziaria (il meccanismo della ricompensa) e indicare che si troveranno vari esperti per istruire il paese in via di sviluppo nelle arti della proprietà intellettuale (il meccanismo del rafforzamento delle capacità), o, se sta perdendo la pazienza, potrebbe ricorrere alla minaccia di sanzioni commerciali, suggerendo che il paese sta effettivamente violando i suoi obblighi internazionali in materia di proprietà intellettuale (il meccanismo di coercizione economica).

I modelli hanno come obiettivo la descrizione della vita attraverso azioni prescritte in forma simbolica, il che significa, tra le altre cose, che sono relativamente economici da concepire e sviluppare. Le barriere all'uso della modellazione come meccanismo di regolamentazione della globalizzazione non sono così alte come per la coercizione militare o economica o per i sistemi di ricompensa. La modellazione è un meccanismo alla portata di molti attori deboli. I deboli, attraverso l'invenzione dei modelli, possono contestare i modelli dei potenti. I gruppi di consumatori, i gruppi di donne, i gruppi indigeni e i gruppi di agricoltori poveri possono, attraverso la modellazione, offrire prescrizioni normative compensative (leggi sulla protezione dei consumatori, leggi antidiscriminazione, diritti sulla terra, ecc.) ai modelli dei potenti - prescrizioni che evocano identità e valori diversi. Dal punto di vista strutturale del potere, le riforme dei consumatori proposte negli anni 1960 hanno portato a automobili più sicure, viaggi aerei più sicuri e standard di sicurezza in aumento per molti prodotti. La modellazione è più influente nei momenti di crisi economica e sociale. Ad esempio, quando si verifica un incidente in una centrale nucleare è molto probabile che i modelli per la regolamentazione del nucleare trovino un pubblico attento. In maniera simile, dopo una crisi finanziaria globale, gli Stati nazionali prestano molta più attenzione a combattere le strategie di evasione fiscale globale delle multinazionali. Crisi di questa portata innescano frenesie mediatiche ed una richiesta di massa di risposte in termini di regolamentazione. Agli individui e alle organizzazioni che hanno una soluzione normativa al problema viene offerta un'opportunità di modellazione globale (Braithwaite e Drahos 2000, Capitolo 25).

È perciò obiettivo di fondamentale importanza per giuristi, economisti, politici e tecnici lavorare sulla formulazione di possibili modelli di sviluppo dal basso per la regolamentazione della globalizzazione, che siano in grado di contemperare le esigenze dei paesi economicamente avanzati con quelle degli attori più deboli.