OLTRAGGIO A CHARLIE BROWN

Non posso più tacere.
Scorro svogliatamente la home di Facebook (già li sento gli Instagrammers ed i Twitters che gridano in coro “ok, boomer”) e mi appare l’ennesima vignetta dei Peanuts che pronunciano parole mai scritte dal povero Charlie Monroe Schultz, pace all’anima sua.
Stavolta Charlie Brown si duole con Lucy del fatto che le donne ricordino sempre tutto e lei gli risponde “no, siete voi uomini che fate stronzate indimenticabili”. Sento una fitta al cuore.
E questo è uno soltanto degli esempi del triste fenomeno, dilagante sui social, che vede disegni originali di Snoopy & Co. vituperati da testi a dir poco insignificanti, prosaici, dozzinali, mai neanche lontanamente immaginati dal loro creatore.

Massime di una banalità disarmante, insegnamenti di vita mediocri, proclami di fede calcistica, fino ad arrivare a femminismo, politica, e, più di recente, commenti beceri sulla pandemia mondiale da Covid-19, sono i temi abusivamente attribuiti agli ignari Charlie, Linus, Sally, Lucy, Schroeder e tutti gli altri da perniciosi creatori di memes che probabilmente non hanno mai letto una vignetta originale di quello che resta uno dei fumetti più apprezzati di tutti i tempi.
Se poesia vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria a momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta” ha scritto Umberto Eco a proposito del padre dei Peanuts.

Pubblicati dal 1950 al 2000, anno della morte dell’autore, hanno per protagonisti bambini che, lontani anni luce dalle distorsioni contemporanee, introducono nel mondo dello svago a strisce, con delicatezza e disincanto estremi, una nota di riflessione filosofica ed esistenziale.
Il tratto peculiare delle “Noccioline” è infatti l’accattivante mix tra ingenuità ed innocenza e linguaggio da adulti, conoscenze improbabili, distacco ironico, qualità che, per certi versi, appaiono in contrasto col mondo dei bambini, ma che ne fanno parte più di quanto possa sembrare ad un primo sguardo superficiale.
In realtà è un’attitudine propria dei fanciulli quella di non percepirsi come tali, a guardare alle proprie ansie, paure e grattacapi come se fossero effettivamente complessi e di vitale importanza, con l’atteggiamento di chi si sente già uomo, perché dalla propria prospettiva non è ancora in grado di ridimensionare se stesso.
È l’adulto a vedere i piccoli spensierati, lontani dai problemi, superficiali, mentre questi non si avvertono come tali, prendendosi decisamente sul serio.
E, così, mentre il geniale e tormentato Charlie Brown – quello autentico – si arrovella e partorisce il beffardo anticlimax “a volte, se sei depresso, non vorresti fare niente. Tutto quel che vuoi fare è appoggiare la testa al braccio, e guardare nel vuoto. A volte puoi andare avanti così per ore. Se sei eccezionalmente depresso, devi perfino cambiare braccio”, la sua versione fake, dopo aver domandato a Lucy “a cosa pensi?”, dinanzi al “niente” ricevuto in risposta da lei, si limita a pronunciare un laconico ed insulso “che invidia”.
E se la brillante Lucy originale interroga l’amico esclamando “sono sconcertata da questa tua idea sullo scopo della vita, Charlie Brown. Tu dici che siamo qui sulla Terra per far felici gli altri?” per poi, finire col domandarsi perplessa, “e gli altri cosa ci stanno a fare?”, il suo alter ego in versione tarocca sentenzia “vestitevi di sincerità e coerenza. Sarete elegantissimi”.
O, ancora, mentre l’ironico Snoopy vero insegna che “quando ti sta per succedere qualcosa di brutto, non dovrebbe esserci una notte prima”, la sua brutta copia proclama uno stucchevole “la felicità è una responsabilità che non si può delegare alle scelte degli altri”.

Non resta, allora, che denunciare e reprimere duramente tutti gli ignobili falsari in giro per il web, che privano di ogni poesia i piccoli (anti) eroi di Schultz, che non si sognerebbero mai di dispensare aforismi inflazionati e triviali, restando distanti dalla realtà con le sue bassezze prosaiche, ed affrontando ogni cosa con approccio disincantato e saggio, che li eleva dal quotidiano.

Un solo appello, dunque: salvate Charlie Brown!